Un vino regale

In quel di Verona nasce un vino unico e rinomato: l’Amarone della Valpolicella

Conosciuto in tutto il mondo

L'Amarone della Valpolicella è un vino Doc la cui produzione è consentita nella provincia di Verona. È sicuramente il vino rosso veneto più conosciuto al mondo, questo perché negli ultimi anni è stato e continua ad essere protagonista in molte manifestazioni enologiche, non solo in Italia ma anche all'estero.

Vino “amaro”

Il nome di questo rosso veronese strutturato, Amarone, deriva dalla parola “amaro”, adottata per distinguerlo dal dolce dell’altro famoso vino veneto, il Recioto, vino da cui ebbe, seppure involontariamente, origine. L’attuale nome “Amarone”, che indicava un tempo il “Recioto Amaro”, nasce casualmente nella primavera del 1936 nella Cantina Sociale Valpolicella. La storia narra che il capocantina Adelino Lucchese, famoso per il suo palato e fiuto eccezionali, nel ritrovare fortuitamente una botte di Recioto dimenticata in cantina, decise di spillarla dal fusto di fermentazione, per valutarne lo stato. La sorpresa fu grande, tanto che uscì in una esclamazione entusiastica: «Questo non è un Amaro, è un Amarone». Quel contadino aveva regalato alla Valpolicella la parola magica e il direttore Dall’Ora dr. Gaetano la usò subito in etichetta.

La storia continua

La Cantina Sociale di Negrar nell’ingresso attuale ostenta giustamente una lettera di spedizione del 1942 con descrizione di “Fiaschetti di Amarone 1938”. Praticamente il Recioto, messo in botte e poi dimenticato, continuò a fermentare fino a diventare secco. Gli zuccheri si sono così trasformati tutti in alcol e hanno fatto perdere al vino la dolcezza originaria, dando però vita a un nuovo vino eccezionale. Prima di raggiungere i massimi livelli, appena fatta la scoperta, non è che l’Amarone fu subito perfetto, ci vollero anni di affinamento ed esperienza per dare vita all’Amarone che oggi conosciamo e gustiamo.

La prima etichetta

Per trovare la prima etichetta e il primo documento di vendita dobbiamo arrivare al 1938, in realtà l’Amarone venne ufficialmente commercializzato a partire dal 1953, anno di messa in commercio di una qualità ottenuta per scelta e non per fortuna. Questo vino ottenne subito un grande successo, anche se presso un pubblico contenuto di appassionati. Del resto di consumo di elite si parla ancora oggi, in quanto la sua produzione resta sempre (volutamente) limitata, per la gioia dei veri appassionati degustatori ed estimatori che ne cercano in ogni annata i suoi pregi. Infatti ieri come oggi la produzione di questo vino copre solo il 10% di tutta la produzione dei vini del territorio della Valpolicella. Un significativo cambiamenti è avvenuto nel 1995, anno in cui è stata prevista la variazione del disciplinare, che distinse chiaramente i due prodotti, cioè il Recioto dall’Amarone. Da quell’anno la sua richiesta iniziò a salire. L’Amarone, dunque, è un vino che cammina da solo da tempi relativamente recenti.

Caratteristiche organolettiche

L’Amarone nasce da uve Corvina dal 70 al 40% Rondinella dal 20 al 40% Molinara dal 5 al 25%. All’olfatto si percepiscono sentori di frutta matura, confettura di amarena e di lamponi. In quelli più invecchiati si può percepire anche il sentore di muschio. Il suo colore è il rosso rubino carico. Il suo sapore è pieno, vellutato, robusto. La gradazione minima prevista è di 14°. Ma per i più corposi può raggiungere anche i 16°. È previsto un invecchiamento dai 10 ai 15 anni, in base dalla qualità dell’annata di produzione.

Abbinamenti consigliati

È perfetto con i cibi dell’autunno e dell’inverno, come brasati, stracotti, spezzatini, arrosti, soprattutto di selvaggina. Grande rosso che può essere accompagnato a piatti importanti, quali selvaggina e carni arrosto. Nella bella stagione ben si abbina a salumi, formaggi stagionati. Ottimo il risotto all’Amarone. Va detto poi che l’Amarone è perfetto bevuto da solo, come degno finale di un pasto. Per servirlo si consigliano ampi bicchieri, in modo da dare ai profumi la possibilità di evolversi con l’ossigenazione del vino. Temperatura di servizio ideale: dai 18 ai 20°C.